Licia Troisi - La saga del Dominio: Le lame di Myra
Licia Troisi è una scrittrice italiana che ha avuto
il suo boom pubblicando la sua prima trilogia: Cronache del Mondo Emerso con
protagonista Nihal. Successivamente, ha pubblicato altre due trilogie relative
al Mondo Emerso (Guerre e Leggende); ha creato altri mondi, quello della
“Ragazza Drago”, di “Pandora”, dei “Regni di Nashira” e, infine, “La saga del
Dominio”.
La saga del Domino si apre con “Le lame di Myra”
edito Mondadori nel 2016, che apre verso un nuovo mondo.
La copertina è molto
d’impatto: c’è una ragazza con i capelli bianchi e gli occhi cremisi che guarda
indecifrabilmente il lettore, su uno sfondo graffiato rosso che esce da un
bianco-grigio del resto della copertina. La ragazza in copertina è la
protagonista, Myra, e lo sfondo bianco è il luogo in cui si svolgono la maggior
parte delle vicende: nelle terre ghiacciate, Asgarö e dintorni.
La trama è incentrata sulle vicende di Myra, una
giovane combattente già comandante dell’esercito di Acrab. Le sue
caratteristiche che lasciano tutti i suoi nemici ed alleati senza parole sono
la sua voce roca e le sue armi, una coppia di walud mortali. Però, come ogni
eroina della Troisi che si rispetti, Myra ha dei demoni interiori che si
agitano: infatti, quand’era piccola, degli uomini avevano ucciso
brutalmente il padre, lasciandola orfana e facendole uccidere già un uomo.
Così, quando un giovane Biswadi appare nel suo esercito, i suoi dubbi ritornano
a tormentarla fino a farle prendere una decisione: abbandonare l’esercito del
suo amato Acrab per trovare gli assassini del padre. Nonostante Acrab non sia
per nulla d’accordo, acconsente e Myra parte alla ricerca di un uomo che
qualcosa avrebbe dovuto sapere.
Purtroppo, le piste la portano solo a persone
già morte, ma nel suo viaggio l’affiancano due personaggi molto validi: Kyllen
e Marjane. Per chi ha letto Cronache del Mondo Emerso, Kyllen è un po’ il
Sennar della situazione: è un giovane evocatore e si occupa di magia, compagno
fedele di Myra e ben presto prova verso di lei un’attrazione crescente. È
l’opposto di Myra su moltissimi aspetti: è riflessivo, calmo e controbilancia
gli impeti della protagonista.
Marjane è la classica aiutante, che interviene
quando Myra non è in grado di combattere. Le due s’incontrano in una taverna,
dove lei era una cameriera e Myra, controvoglia, la porta con sé.
I tre
iniziano questo viaggio a dorso di draghi fantastici, che portano il lettore a
conoscere un mondo gelido e spietato. Myra andrà rincorrendo una figura
misteriosa che tutti riconducono alle sue vicende: Graffias ma nessuno sa chi
sia davvero né, tanto meno, dove trovarlo.
Grazie al fondamentale aiuto di Eileena, vecchia
maestra di Kyllen, Myra capisce il perché di un fenomeno che si scatenava
attorno a lei: gli elementari si avvicinano a lei in maniera strana. Infatti, i
maghi si servono di questi spiriti degli elementi per fare le loro magie fino
ad incatenarli a loro e ucciderli. Dopo essersi resa conto che lei è il
Liberatore – o meglio, la Liberatrice – inizia a capire il perché delle parole
di suo padre: “lei è mia, non vostra”. Le parole che l’avevano tormentata per
anni ed anni avevano acquisito un significato differente: era lei che volevano,
non la terra del padre.
Scoprendo questo nuovo lato della sua storia, così
intricato, violento ed oscuro, Myra si rende contro che neanche il suo amato
Acrab è così pulito e puro come credeva. Dopo avere scoperto delle verità che
la destabilizzeranno profondamente; dopo aver rischiato di morire, Myra dovrà
mettere tutto in discussione.
Lo stile di Licia Troisi è sempre lo stesso: fluido,
piacevole, scorrevole, abile nelle descrizioni. Com’è inevitabilmente, i
personaggi iniziano a somigliarsi fra loro, anche se bisogna rendere evidente
una cosa: Myra sembra una sintesi delle varie – altre – protagoniste della Troisi
ma, personalmente, mi è piaciuta la sua caratterizzazione.
La struttura
narrativa creata è molto interessante: il lettore dovrebbe scoprire man mano la
situazione, che s’intrica sempre di più, fino al climax finale. Purtroppo,
avevo già immaginato che Acrab non era il santo che Myra descriveva e la
sorpresa è stata minore.
Una cosa che ho apprezzato particolarmente sono le
descrizioni dei luoghi: l’autrice mi ha fatto vedere i gelidi luoghi in cui si
svolge la gran parte del romanzo. La parte finale è costruita in luoghi più
miti nel sud del Domino, le città natie di Myra che sanno più di primavera.
Consiglio questo libro, il target è 14-15 anni fino
a salire su, almeno ai 20. È un bello scritto, si fa leggere, è interessante e
non stanca. A me è piaciuto molto, anche se vi è, ormai, una pecca di
originalità.
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