Walter Coccarelli - Le torri di Kelt: Il Risveglio
Walter
Coccarelli è un autore emergente, da sempre appassionato di
fantasy e di netta ispirazione tolkeniana. Ama riprendere lo stile
fantasy classico, per intenderci, e riproporlo in una chiave più moderna e,
soprattutto, meno rigida.
“Le
torri di Kelt: Il risveglio” è il suo romanzo d’esordio
nell’universo fantasy, il primo di una duologia.
Il romanzo è stato autopubblicato nel giugno
del 2017 ed è, quindi, una novità editoriale appetibile.
La trama potrebbe essere riassunta con una singola parola: azione. Perché? Perché l’azione fa senz’altro
da padrona in questo romanzo. Il protagonista è Akenor, che vive la sua tranquilla vita con i suoi amici e il padre, un misterioso uomo che in passato
aveva combattuto e capeggiato la Guardia Reale. Negli anni seguenti agli
avvenimenti riguardanti il padre di Akenor,
Jeren Roll, il dominio dei maghi e del loro potere era cresciuto pressoché incontrastato.
In questo ambiente si inseriscono le vicende di Akenor che, durante una battuta
di caccia con i suoi amici, Jaswell e
Bool, si trovano davanti una presenza
misteriosa e pericolosa che li aggredisce. Purtroppo, i tre ragazzi hanno
niente meno che avuto a che fare con un pericolosissimo demone già conosciuto dal padre di Akenor. Essendo l’uomo veramente
misterioso e la situazione più pericolosa di quanto inizialmente i tre ragazzi
possano immaginare, tutti intraprendono un viaggio
attraverso le terre di Kelt. Il viaggio porterà a far conoscere una miriade di personaggi che si susseguono
uno dietro l’altro senza sosta, affascinando il lettore o le lettrici con molteplici
razze che abitano la terra misteriosa e magica descritta da Coccarelli. Elfi, nani, umani ma soprattutto maghi, che governano il mondo proprio
grazie alle Torri, le sei torri che
si contendono l’equilibrio. Eserciti
e battaglie, sopite e non, si stagliano sulle pagine, creando tensione fino a
raggiungere climax intensi. Ma
contemporaneamente, i lettori sono guidati nella dimensione psicologica del protagonista e di svariati personaggi, in
particolare i suoi amici, creando una buona empatia.
Il finale del libro è aperto, si percepisce molto chiaramente che ci
sarà un seguito che, com’è scritto alla fine del libro, tratterà e concluderà
le vicende di Akenor e del padre.
Lo stile
dell’autore ricorda Tolkien: molte descrizioni di bellissimi paesaggi
selvaggi e misteriosi; personaggi
controversi ben strutturati, che non stancano il lettore e, soprattutto, ben
inseriti nel contesto vagamente medioevale creato. Anche se il libro presenta
uno stile vagamente articolato, che molto facilmente potrebbe indurre i lettori
a stancarsi, il problema raramente accade.
Il risultato di una trama lunga e complessa, consistente in un viaggio
e in battaglie, con uno stile principalmente descrittivo è quello di un libro mediamente lungo e non leggero. Non posso,
però, dire che sia complesso da leggere, anzi, è stata una piacevole lettura che mi
ha spesso presa grazie alle innumerevoli
scene d’azione.
Il libro si fa leggere,
in qualche punto potrebbe essere un po’ pesante ma senza mai stancare
eccessivamente il lettore. Come inizio per l’autore esordiente non è per nulla
male, per il mio modesto parere.
Il target di questo fantasy è senza ombra di dubbio dai 17 anni in su,
se non addirittura oltre. Inoltre, temo che persone non appassionate al genere,
difficilmente possano apprezzare un libro simile. Scrivo una cosa del genere poiché
ne avevo avuto la sensazione durante una prima lettura del libro. Successivamente,
ho fatto leggere alcuni pezzi (non divulgo alcuna copia mandatami) ad altre
persone e i miei dubbi sono stati confermati.
Vi lascio il link Amazon per il libro, che non costa molto
ed una possibilità la merita senza ombra di dubbio.link al libro
Personalmente, per me
il libro è promosso ma soprattutto perché
sono un’amante del fantasy.
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